

Corte Ue, tribunale decida di nuovo su commissariamento Carige
Tutti gli azionisti hanno diritto a ricorrere
Nuovo colpo di scena nella vicenda del commissariamento di Banca Carige. La grande sezione della Corte di giustizia dell'Unione europea ha annullato la sentenza con cui era stata a sua volta annullata la decisione della Banca centrale europea di porre la banca ligure, a inizio 2019, in amministrazione straordinaria, rinviando a una nuova decisione del Tribunale. E però ha stabilito che tutti gli azionisti, sia piccoli che grandi, hanno tutto il diritto e la legittimazione a impugnare la decisione. Il Tribunale Ue del Lussemburgo, nel 2022, aveva annullato la decisione della Bce che aveva posto Banca Carige in amministrazione straordinaria, ritenendo che la Banca centrale europea fosse incorsa in un errore di diritto nella determinazione della base giuridica utilizzata per adottare le decisioni impugnate. A fare ricorso era stata la piccola azionista Francesca Corneli sulla decisione della Banca centrale di mettere in amministrazione straordinaria dal primo gennaio 2019. Al momento del ricorso Corneli aveva 200mila azioni Carige, pari in quel momento allo 0,000361% del capitale sociale della banca ligure. Il commissariamento dell'istituto era scattato dopo che all'assemblea del 22 dicembre 2018 non era stata approvata dagli azionisti la proposta di aumento di capitale a cui avevano fatto seguito le dimissioni del consiglio di amministrazione. Il riferimento è alla famiglia Malacalza, che deteneva allora il 27,7% del capitale dell'istituto, e che aveva avviato a sua volta una simile iniziativa legale contro il commissariamento della banca e ora in stand-by. La Corte di giustizia ha però deciso solo su un punto del ricorso stabilendo che "la Bce non ha commesso un errore di diritto allorché si è basata, per adottare le decisioni controverse, sull'articolo 70, comma 1, del testo unico bancario". Ma visto che con il ricorso erano stati presentati altri motivi non affrontati dal Tribunale, per i giudici europei occorre una nuova pronuncia.
B.Barbier--JdCdC