

Argentina, Tesoro interviene per frenare l'impennata del dollaro
Svolta nella politica monetaria del governo Milei
Dopo aver smentito in più occasioni di aver operato negli ultimi mesi sul mercato dei cambi per controllare la libera fluttuazione del dollaro, il Tesoro argentino ha annunciato oggi ufficialmente che interverrà con fondi propri per "garantirne il normale funzionamento". Lo ha reso noto il sottosegretario alle Finanze, Pablo Quirno, in un breve post su X dove afferma che "il Tesoro Nazionale annuncia che a partire dalla data di oggi parteciperà nel mercato libero dei cambi con l'obiettivo di contribuire alla sua liquidità e normale funzionamento". La decisione dello staff economico del governo di Javier Milei rappresenta una vera e propria svolta tenendo conto che l'attuale schema di politica monetaria - concordato anche con il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) al momento di siglare un programma di assistenza da 20 miliardi di dollari - prevedeva la libera fluttuazione del valore del dollaro all'interno di una fascia compresa tra una quotazione minima di circa 950 pesos e una massima di 1450. L'annuncio dell'intervento del Tesoro si inserisce nel contesto di una forte impennata del dollaro che nella giornata di ieri ha chiuso con una quotazione di 1390 pesos raggiungendo quasi il tetto della fascia di fluttuazione.
R.Roger--JdCdC