

Dermatite bovina, stop a movimentazione per 2 mesi in Sardegna
Pronti ristori per 10 milioni. Subito i vaccini da Sud Africa
Lo stop alla movimentazione dei bovini, e solo dei bovini, in Sardegna dovrebbe estendersi dai 10 attuali ai 60 giorni. Lo ha annunciato l'assessore dell'agricoltura Gian Franco Satta, nel punto stampa congiunto con l'assessore della Sanità Armando Bartolazzi, al termine della riunione a Cagliari con gli esperti Euvet e i rappresentanti del ministero sulla dermatite nodulare dei bovini, con tre focolai attivi nell'Isola. "Abbiamo intenzione di proporre al Consiglio regionale- ha detto Satta- uno stanziamento da 10 milioni di euro per i primi ristori", ha aggiunto Satta. Bartolazzi ha assicurato che presto si partirà con le vaccinazioni: "Arriverà dal Sud Africa - ha spiegato - e voglio ricordare che i tempi del blocco delle movimentazioni saranno legati anche agli esiti delle vaccinazioni. Da parte degli esperti dell'Ue ci sono arrivati i complimenti per la tempestività con la quale abbiamo affrontato l'emergenza. Dai primi riscontri - ha riepilogato il titolare della Sanità - è emerso che la dermatite è in Sardegna da circa tre mesi. E i capi infetti finora sono solo trenta: questo significa che non c'è stata una estesa diffusione. E non sono stati riscontrati casi di bovini morti: la mortalità in genere si aggira intorno al 5 per cento". Rimangono confermati nell'Isola i casi di Orani (due) e di Orotelli (uno). Più quello del Mantovano, in Lombardia. Proveniente dalla Sardegna? "Stiamo aspettando gli esiti", ha risposto Bartolazzi. Non si aspetteranno i laboratori di Teramo per i Cpr, le analisi del sangue in vista dell'annunciata profilassi? "Si può procedere anche con l'Istituto zooprofilattico in Sardegna - ha precisato l'assessore - Per le vaccinazioni, costi e somministrazioni saranno a carico del ministero: stiamo parlando di un caso nazionale ed europeo. La vaccinazione sará la più rapida possibile. I prossimi giorni, le prossime settimane, saranno dirimenti per comprendere meglio l'epidemiologia e la diffusione di questa malattia. C'è la parte epidemiologica, poi bisogna verificare l'identificazione degli insetti vettori. Adesso - ha concluso Bartolazzi - dobbiamo metterci in una situazione di cautela massima per quanto concerne la diffusione del virus".
H.Henry--JdCdC