Journal du Club des Cordeliers - Pronta la prima mappa completa dei nervi nel corpo, è di un topo

Pronta la prima mappa completa dei nervi nel corpo, è di un topo
Pronta la prima mappa completa dei nervi nel corpo, è di un topo

Pronta la prima mappa completa dei nervi nel corpo, è di un topo

Nuova tecnica può portare allo schema elettrico dell'organismo

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Dopo la mappa più completa del cervello di un mammifero, ricavata a partire da un millimetro cubo dell'organo prelevato da un topo, è stata ora ottenuta la prima mappa che permette di seguire il percorso completo dei nervi all'interno del corpo dello stesso animale, con un incredibile livello di dettaglio. Pubblicato sulla rivista Cell dal gruppo di ricerca guidato dall'Università della Scienza e della Tecnologia della Cina, il risultato si deve alla nuova tecnica di imaging super-veloce che ha completato il lavoro in sole 40 ore, come riporta la rivista Nature sul suo sito, e che potrebbe portare allo schema elettrico dell'intero organismo. I ricercatori coordinati da Guo-Qiang Bi hanno preparato il corpo dei topi alla scansione trattandolo con sostanze che rendono i tessuti trasparenti, rimuovendo il grasso, il calcio e tutti gli altri componenti che bloccano la luce. Questo ha permesso di ottenere una chiara visuale dei nervi, marcati con proteine fluorescenti. Dopodiché, gli animali sono stati inseriti in un innovativo microscopio costruito appositamente, in grado di acquisire immagini in 3D e ad elevatissima risoluzione. La mappa si deve alla capacità del dispositivo di ottenere sottilissime sezioni di 400 micrometri ciascuna, circa lo spessore di 4 fogli di carta: il microscopio ha catturato un'immagine di ogni sezione e l'operazione è stata ripetuta 200 volte senza interruzioni, cosa che ha consentito di accelerare notevolmente i tempi. Infine, le immagini sono state combinate tra loro per ottenere il risultato finale. "Un sistema più lento impiegherebbe mesi o anni - commenta il ricercatore - aumentando il rischio di guasti meccanici, perdita del segnale o degradazione del campione". Gli autori dello studio intendono ora realizzare una piattaforma online per consentire ai ricercatori di consultare liberamente i dati. "Ci sono molte caratteristiche - aggiunge Bi - che appaiono nuove anche agli anatomisti esperti".

L.Lefebvre--JdCdC