Journal du Club des Cordeliers - Tailoring e libertà di espressione, il menswear Pasqualetti

Tailoring e libertà di espressione, il menswear Pasqualetti
Tailoring e libertà di espressione, il menswear Pasqualetti

Tailoring e libertà di espressione, il menswear Pasqualetti

Debutto a Pitti: contaminazioni workwear, top e trikini per uomo

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"Un uomo libero di esprimersi e di mescolare i capi d'abbigliamento, senza pregiudizi". Così il giovane stilista toscano Niccolò Pasqualetti, guest designer di Pitti Uomo 108 con una sfilata scenografica sui tetti di Firenze, alla cavea del Teatro del Maggio, ha raccontato l'idea dietro alla sua prima collezione uomo. Già finalista dell'Lvmh Prize nel 2024 e oggi accreditato come una delle voci più talentuose della moda internazionale, Pasqualetti presenta dal 2023 le sue collezioni donna nel calendario ufficiale di Parigi ma ha accolto con grande entusiasmo l'invito di Pitti Uomo, "che ho sempre considerato sinonimo di rigore nel realizzare e dare significato agli abiti", ha spiegato il designer, classe 1994. "I codici dell'abbigliamento maschile da sempre influenzano il mio desiderio di precisione, di creare dettagli espressivi e di esprimere una certa libertà nel vestire - ha detto -. Ho una grande voglia di far evolvere questi codici pur rimanendovi fedele". Ed è proprio questa libertà nel vestire che ha espresso a gran voce in passerella questa mattina, dove ha sfilato la collezione uomo per la primavera/estate 2026, con anche alcuni pezzi da donna. In tutto 33 look, in cui il rigore sartoriale si lascia contaminare da uniformi stile militare, il workwear, lo sportswear. Ma non è tutto, c'è anche il swimwear, con una versione di trikini da uomo, da indossare con la gonna-pareo o dei pantaloni in denim d'ispirazione workwear. La libertà di espressione è anche un micro top da uomo, in maglia di cotone color panna da abbinare a pantaloni sartoriali. Tutti i materiali sono mixati, proprio seguendo questa idea di libertà stilistica: lino, cotone, seta, ma anche camoscio con tagli al laser che crea un effetto camouflage e denim lasciato grezzo, per un effetto workwear. Alcuni capi sono difficili da inserire in categorie specifiche: shorts che si aprono come gonne, kilt attaccati ai pantaloni con una zip, pantaloni che si aprono sugli stinchi, maglie che sembrano un poncho. D'altra parte lo stilista fin dal debutto è stato apprezzato per la sua capacità di unire sofisticatezza estetica con libertà di espressione. I suoi riferimenti, ha spesso raccontato, vengono dal mondo della scultura: il pittore, scultore e poeta Jean Arp e le sue opere dadaiste, ma anche la scultrice Barbara Hepworth. Il suo lavoro parte sempre dai codici sartoriali del guardaroba italiano che però sono reinterpretati mixando classico e contemporaneo. Uno stile che negli anni lo ha portato a ricevere importanti riconoscimenti tra cui il Camera Moda Fashion Trust nel 2023 e 2024, ad Alta Roma è stato insignito del Franca Sozzani Award for Who is on Next 2021, all'Lvmh Prize è arrivato semifinalista all'edizione 2022 e finalista nel 2024. Un talento che ha perfezionato, dopo la formazione allo Iuav di Venezia e alla Central Saint Martins di Londra, lavorando in Belgio per The Row di New York poi a Parigi per Loewe. Nel 2021 il lancio del suo brand. Oggi vive e lavora tra Parigi e la sua Toscana, dove realizza le collezioni lavorando con artigiani locali.

V.Vidal--JdCdC