

Restaurato un docufilm sulla spedizione coloniale in Etiopia
Lavoro dell'ateneo di Udine su un'opera risalente al fascismo
E' stato restaurato dall'Università di Udine, in collaborazione con Cinecittà - Archivio storico Luce, il film del 1929 La Spedizione Franchetti nella Dancalia etiopica, pietra miliare della cinematografia documentaristica delle vicende coloniali in Africa dell'Italia fascista. Alcuni estratti della pellicola, accompagnata da un volume, saranno presentati - informa l'ateneo - domani a Bologna nell'ambito del festival Il cinema ritrovato. Il documentario (muto, in bianco e nero e con didascalie) nasce dalla decisione dell'allora Istituto Luce di mandare in Etiopia, insieme al barone Raimondo Franchetti, l'operatore Mario Craveri, per filmare la spedizione svoltasi tra novembre 1928 e giugno 1929. Il lavoro di ricostruzione e restauro, spiega l'ateneo, è stato realizzato da alcuni laboratori del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale. Andrea Mariani e Serena Bellotti hanno curato la direzione scientifica, Gianandrea Sasso quella tecnica. Il docufilm, pensato per la famiglia Franchetti, fu proiettato per la prima volta in un'edizione suddivisa in quattro parti il 19 novembre 1929 al Teatro Garibaldi di Treviso. Il 20 novembre, una versione alternativa, in sei parti e con un montaggio differente, fu proiettata al Teatro Augusteo di Roma, alla presenza della famiglia reale. Il restauro è l'esito di progetto di ricerca avviato nel 2017, a partire dai negativi originali posseduti dall'Archivio storico Luce. La ricostruzione ha consentito di restituire la forma del film come fu presentato durante la sua proiezione più significativa. "In mancanza di una copia positiva sopravvissuta dell'edizione in sei parti - spiegano Mariani e Bellotti - questa edizione critica si presenta come un'approssimazione verosimile fondata sulla documentazione storica disponibile". Mariani e Bellotti hanno anche ritrovato l'unica copia positiva del film appartenuta al barone Franchetti, a lungo ritenuta perduta.
L.Leroy--JdCdC