

Filarmonica Scala in Asia dopo 17 anni, ovazione a Seoul
Chung, questa ora è mia famiglia. Code per foto con suo poster
(di Bianca Maria Manfredi) Applausi e standing ovation finale: la Filarmonica della Scala è tornata in tournée in Corea del Sud e Giappone dopo esattamente 17 anni dall'ultimo concerto, accompagnata come allora dal maestro coreano Myung-Whun Chung che, per usare un paragone calcistico, sta al suo Paese come Totti alla Roma. Il pubblico aspettava questo ritorno con particolare curiosità dopo l'annuncio della nomina di Chung a direttore musicale del teatro alla Scala dal primo gennaio 2027. E infatti i biglietti del primo concerto oggi al Seoul Art Center Music Hall, sala da 2.500 posti, sono andati esauriti già a luglio tanto che è stata chiesta una seconda data nella capitale. Non è stato possibile aggiungerla, ma il pubblico del primo degli otto concerti in sette città della tournée (dopo Seoul, Busan e poi Sapporo, Tokyo, Yokohama, Nagoya e Osaka) ha dimostrato il suo entusiasmo in sala e anche nel foyer dove si è messo in fila per fare una foto con il maxiposter del concerto con la gigantografia di Chung. Applausi e una francamente prematura richiesta di bis hanno salutato l'ouverture della Forza del Destino di Giuseppe Verdi, quasi imprescindibile biglietto da visita per un'orchestra italiana, che ha aperto il concerto poi dedicato a due impegnative pagine di sinfonismo russo: il concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Rachmaninov eseguito con il solista Nicolaj Luganskij salito sul palco nonostante una frattura al piede, e poi la sesta sinfonia di Cajkovskij, di cui Chung ha voluto sottolineare la parte dolente. "Questo ritorno in Corea e Giappone è un po' come quando si vuole riallacciare una relazione: ci si prepara e ci si veste al meglio", ha spiegato il coordinatore artistico Damiano Cottalasso parlando del programma. Un programma apprezzato dal pubblico maturo nei gusti più che nell'età (tanti i giovani, pochissimi i capelli bianchi a parte quelli del maestro) e abituato alle grandi orchestre internazionali come i Berliner e la London Symphony attesi nei prossimi mesi, che si è alzato in una standing ovation dopo i due bis con Cavalleria Rusticana e Guglielmo Tell. "Con questi musicisti ho una relazione da 36 anni, sono sempre stati miei amici e ora faccio parte della famiglia" ha spiegato al pubblico Chung ribadendo il suo legame con l'Italia. "Il sogno è diventato realtà - ha commentato la direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura, Michela Linda Magrì - con la contaminazione di Italia e Corea grazie a Chung e alla Filarmonica della Scala, che aspettavamo da anni". Domani si replica a Busan, città natale del maestro.
C.Colin--JdCdC