Journal du Club des Cordeliers - 'Il tempio del cinema', 25 anni del Museo alla Mole Antonelliana

'Il tempio del cinema', 25 anni del Museo alla Mole Antonelliana
'Il tempio del cinema', 25 anni del Museo alla Mole Antonelliana

'Il tempio del cinema', 25 anni del Museo alla Mole Antonelliana

Un libro di 200 pagine con oltre 60 immagini per festeggiare

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Il Museo Nazionale del Cinema festeggia i suoi primi venticinque anni all'interno della Mole Antonelliana con il volume Il tempio del cinema che nasce da un'idea del presidente Enzo Ghigo e del direttore Carlo Chatrian. Edito da Allemandi, Il Tempio del Cinema è un libro di quasi 200 pagine, riccamente illustrato, in un formato originale che vuole evocare la verticalità della Mole. Il progetto, curato da Carlo Chatrian, ripercorre la storia del Museo e dell'edificio che lo ospita attraverso racconti e testimonianze di coloro che hanno contribuito a rendere il progetto originario della fondatrice Maria Adriana Prolo una realtà culturale vivace e innovativa. Il volume è diviso in due sezioni: la prima parte è dedicata alla Mole Antonelliana, con testi di Giuseppe Culicchia, Gianfranco Gritella e Maurizio Puato; la seconda è dedicata al Museo, alle sue collezioni e alla città che lo ospita, con i contributi di Annalena Benini, Stefano Boni, Donata Pesenti Campagnoni e Dario Argento, ai quali si aggiunge la postfazione di Martin Scorsese. Collega le due sezioni un inserto fotografico di oltre 60 immagini che vede attori e registi omaggiare la storia del cinema e gli spazi, talvolta nascosti e non aperti al pubblico, della Mole Antonelliana, grazie a un progetto originale concepito e realizzato dal fotografo Riccardo Ghilardi. "In questi venticinque anni il Museo è cresciuto e si è evoluto, diventando un punto di riferimento per il panorama culturale italiano e internazionale, oltre che per studiosi, studenti, turisti e appassionati. Venticinque anni sono un traguardo importante. Stiamo lavorando al progetto del nuovo Museo, che prevede il rifacimento di alcune aree, nuovi sistemi di accoglienza e l'ampliamento degli spazi espositivi" sottolinea Ghigo. "La Mole è oggi il frutto di una doppia, magnifica ossessione, il punto di incontro ideale e reale tra l'ambizione di Alessandro Antonelli e la visione di Maria Adriana Prolo, due piemontesi vissuti in secoli diversi, ma animati dalla medesima determinazione nel voler realizzare i propri progetti. Per loro, per noi, il Museo del Cinema alla Mole Antonelliana è una camera delle meraviglie" spiega Chatrian.

J.Thomas--JdCdC