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Il maestro del brivido inaugura rassegna dedicata al papà di ET
(di Lucia Magi) Lunghi applausi, una standing ovation e molte risate. Così l'istituzione cinematografica più prestigiosa di Hollywood e il suo pubblico hanno accolto Dario Argento, che nella sala grande del Museo dell'Academy of Motion Pictures ha presentato giovedì la versione restaurata in 4K del suo capolavoro 'Profondo rosso'. Il maestro del brivido è arrivato a Los Angeles per inaugurare una retrospettiva dedicata a un altro grande nome del cinema italiano: Carlo Rambaldi, l'artigiano degli effetti speciali, tre volte premio Oscar per 'King Kong', 'Alien' e 'E.T.', di cui si celebra quest'anno il centenario della nascita e che nell'autunno prossimo riceverà una stella sulla Walk of Fame. "Un'emozione che non avrei mai immaginato. Venire qui, nel tempio del cinema, per rendere omaggio a un grande amico e collaboratore, mi ha toccato nel profondo. Ho fatto lo stesso viaggio suo, però cinquant'anni dopo di lui", ha detto Argento all'ANSA poco prima di entrare nella grande sala da 900 posti, sold out da giorni. "Insieme a Camilla Cormanni e Cinecittà abbiamo lavorato per oltre un anno a questa serie sul genio degli effetti speciali in 3D, che ha lasciato un segno indelebile in tanti classici del cinema italiano e internazionale", ha spiegato Amy Homma, direttrice del museo, alla sua quarta collaborazione con gli Studios romani dopo le retrospettive dedicate a Pasolini, Morricone e Sofia Loren. La rassegna 'The Man Who Made Creatures: Special Effects Wizard Carlo Rambaldi' si è aperta la sera prima di Halloween con il classico dell'horror italiano e si concluderà il 30 novembre con il poliziottesco del 1970 'Città violenta' di Sergio Sollima. In programma anche 'Terrore nello spazio' di Mario Bava (1965), 'Il fiore delle Mille e una notte' di Pasolini, 'Giulietta degli spiriti' di Fellini e i grandi successi internazionali 'E.T.', 'Alien', 'Incontri ravvicinati del terzo tipo' e 'King Kong'. "Proprio 'King Kong' era il film a cui mio padre era più affezionato", ha raccontato all'ANSA Daniela Rambaldi. "Segnò il suo passaggio dall'Italia all'America, l'inizio della sua avventura hollywoodiana e anche di una nuova vita per tutta la nostra famiglia". "Con Carlo avevo un rapporto di amicizia e rispetto", ha ricordato dal palco Argento. "Abbiamo lavorato insieme dal mio primo film (L'uccello dalle piume di cristallo) fino al giorno in cui lui ha preso l'aereo per venire qui. Dal 1970 a 'Profondo rosso' nel 1975. Nel '76 era già a Hollywood con Dino De Laurentiis per 'King Kong'. È stata una collaborazione splendida, piena di avventure bizzarre. Pochi sanno che sua moglie lavorava con lui: una volta, a fine giornata, ha caricato il baule della macchina di mummie da portare in laboratorio. Peccato che la fermò la polizia. I documenti erano in regola, ma quando le chiesero di aprire il baule e si trovarono davanti una caterva di corpi… poveri agenti! All'epoca gli effetti speciali non erano così noti, e ci volle un po' per spiegare che Bruna era del tutto innocua. Ci siamo divertiti parecchio". "Oggi celebriamo un grande artista del cinema, del nostro modo di farlo", ha commentato all'ANSA Antonio Saccone, presidente di Cinecittà, arrivato da Roma. "Rambaldi diceva: 'Ci sono i computer, ma non tolgono l'emozione del costruire attraverso il prestigio'. Era un prestigiatore, e ha ancora più senso celebrarlo in quest'epoca di intelligenza artificiale". Howard Berger, make-up artist specializzato in prostetici, animatronica e creature, premio Oscar per 'Le cronache di Narnia' e collaboratore in alcuni progetti di Argento, ha ricordato al maestro italiano una confidenza fatta anni fa sul set: "Mi hai detto che dopo ogni scena particolarmente violenta o macabra torni a casa e preghi. È vero?". "Certo", ha risposto Argento. "È che lassù qualcuno mi ama, e io ne sono grato. Sempre".
C.Colin--JdCdC

 
                                