Journal du Club des Cordeliers - Ginocchio bionico integrato nel corpo apre a protesi del futuro

Ginocchio bionico integrato nel corpo apre a protesi del futuro
Ginocchio bionico integrato nel corpo apre a protesi del futuro

Ginocchio bionico integrato nel corpo apre a protesi del futuro

Testato negli Stati Uniti su due uomini

Dimensione del testo:

Un ginocchio bionico integrato in ossa e muscoli rimasti dopo un'amputazione apre alle protesi del futuro, che permetteranno a chi le utilizza di controllarle meglio e di sentirle davvero come una parte del proprio corpo, ripristinando il movimento naturale. Il nuovo dispositivo è stato messo a punto da ricercatori guidati dal Massachusettes Institute of Technology, che hanno pubblicato i risultati della sperimentazione sulla rivista Science: il primo test fatto su due uomini che hanno subito un'amputazione sopra il ginocchio mostra che sono stati in grado di camminare più velocemente, salire le scale ed evitare gli ostacoli più facilmente rispetto a chi usa una protesi tradizionale. I ricercatori coordinati da Hugh Herr hanno sviluppato, negli anni passati, una nuova tecnica chirurgica che, dopo l'amputazione, consente di ricollegare tra loro le coppie di muscoli che servono ad allungare e piegare l'arto, in modo da permettere un maggiore controllo della protesi. Questa procedura è ora eseguita di routine sui pazienti con amputazioni sotto il ginocchio e gli autori dello studio vogliono estenderla anche per quelle sopra il ginocchio, ma facendo un ulteriore passo avanti. Per integrare il ginocchio bionico nei tessuti del corpo gli autori dello studio hanno inserito nei due pazienti che si sono sottoposti all'operazione una barra in titanio all'interno del femore residuo, consente un miglior controllo meccanico e una maggiore capacità di carico. Inoltre, questo impianto contiene anche 16 elettrodi che raccolgono informazioni dai vari muscoli. Il sistema trasmette i segnali al ginocchio robotico sviluppato appositamente, che utilizza queste informazioni per calcolare la forza necessaria a muovere la protesi nel modo desiderato. I risultati mostrano che il sistema funziona consentendo movimenti più efficienti, veloci e naturali rispetto a chi usa una protesi tradizionale, ma non solo: i due individui sottoposti all'operazione hanno anche affermato di percepire la protesi come una parte integrante del proprio corpo. La nuova procedura dovrà ora essere testata in studi clinici più ampi.

F.Faure--JdCdC